Trekking invernale da Castel Valdaier verso il lago Dimon | Epic fail + pranzo memorabile a Paluzza

Come ultima escursione, prima di appendere le ciaspole al chiodo, eccoci approdare a Ligosullo per un trek che.. non abbiamo concluso.

 

Per chiudere in bellezza la giornata pero’ abbiamo pranzato con un super piatto di cjarsons e una costata di livello alle Torate di Paluzza.


^^^ Parcheggiamo al  castello di Ligosullo e prendiamo la strada forestale che si stacca subito sulla sinistra. ^^^

AVVISO SUBITO CHE QUESTA CAMMINATA E’ MEGLIO FARLA A INIZIA INVERNO. QUANDO HA NEVICATO MA NON C’è RISCHIO VALANGHE OPPURE DIRETTAMENTE DURANTE LE ALTRE STAGIONI. 

NOI ABBIAMO TROVATO VARI PUNTI SULLA STRADA IN CUI ERA SCESA UNA SLAVINA E INVECE L’ULTIMO PEZZO ERA TROPPO PERICOLOSO QUINDI SIAMO TORNATI INDIETRO. 

SCONSIGLIO QUESTO GIRO IN INVERNO SE NON SI CONOSCE LA SITUAZIONE NEVE. 

^^^ Mettiamo le ciaspole ai piedi che sostituiremo al rientro con i ramponi più pratici e utili con questa neve ^^^

^^^ L’escursione è molto bella perchè si ciaspola con una vista incantevole su Paluzza e le Alpi Carniche ^^^

^^^ Ecco la prima delle tre slavine che abbiamo trovato sul nostro percorso  ^^^

^^^ Mentre camminiamo sopra di noi possiamo vedere il monte Neddis, il monte Dimon e il monte Paularo dove avevamo fatto l’escursione qualche mese fa e potete leggerla qui escursione al monte Paularo da Malga Pramosio ^^^

^^^Un cagnolino sempre felice quando è sulla neve! ^^^

^^^ Giorgino 😀 ^^^

^^^ Il nostro obbiettivo era raggiungere il lago Dimon tramite strada ma l’ultimo pezzo era una lastra di ghiaccio quindi abbiam preferito guardare il panorama e tornare indietro ^^^

^^^ Il monte Paularo ^^^

^^^ Ciao ciao bei laghetti ci vediamo questa estate! ^^^

^^^ Coccole ad alta quota ^^^

^^^ Si ritorna indietro con i ramponi ai piedi ^^^

^^^ Avevamo individuato questa bella baitina all’andata ^^^

^^^ Posto perfetto per mangiare un paninetto ^^^

^^^ Ringraziamo i proprietari che hanno lasciato due seggiole per i poveri escursionisti come noi 😀 ^^^

 

^^^ Gnam Gnam con il panino ricotta, melanzane grigliate e pomodorini secchi ^^^

^^^ Che panorama! ^^^

^^^ Merita anche solo arrivare fino qui, alla baita. La vista è meravigliosa e la ciaspolata molto facile (Se fatta a inizio stagione e non quando inizia a venir giù la neve dalle cime LOL ) ^^^

 

^^^ Bye bye bella baitina ^^^


 

 

PRANZO AL RISTORANTE LA TORATE DI PALUZZA

 

^^^ Visto l’escursione di appena 2 ore abbiamo svoltato la giornata con un super pranzo ^^^

^^^ Se mai capitate da queste parti dovete assolutamente assaggiare le loro patate fritte con il tris di salsine mentre Simone ha optato per una tartina con un nome impronunciabile tipica della zona ^^^

^^^ Saro’ di parte ma questi cjarsons sono speciali! Il ristorante la Torate di Paluzza propone la combo salati+dolci e anche se io sono una fan del salato, i loro cjarsons dolci sono i più buoni che io abbia mai mangiato! ^^^

^^^ E per concludere Simone opta per l’opzione vegana. Gli piace stare leggero! 😀 ^^^

INTRO

 

Questo non è sicuramente il racconto di un’escursione che vale la pena leggere.

 

E’ stato più che altro un tentativo fallito miseramente ma concluso con un pranzo glorioso. 

Se cercate una bella ciaspolta che parte da Castel Valdaier a Ligosullo, mi dispiace non è decisamente questa, meglio che leggete questo post -> BELLISSIMA CIASPOLATA DA CASTEL VALDAIER AL MONTE NEDDIS. 

 

Invece se volete leggere di un bel posticino dove mangiare in zona, questo post potrebbe tornarvi utile 😀 .

 

LA GIORNATA INIZIA BENE

 

Partiamo con una flemma mai vista e, col senno di poi, anche con le idee ben confuse.

Decidiamo di andare in Carnia, zona Paluzza.

 

A Simone viene in mente di questa strada forestale che dovrebbe andare al lago Dimon, “che dici, proviamo a farla?” 

Let’s do it!

 

SI PARTE

 

Arriviamo e pensiamo “ma che bello non c’è nessuno”, finiamo la curva e una bella combriccola di almeno 50 ciaspolatori si stanno mettendo in fila dietro alle guide.

Bene, meno male facciamo un’altro giro.

 

Prendiamo la strada a sinistra quella che va verso il lago Dimon e dopo neanche 10 minuti mettendo via cuffie e guanti ci viene il dubbio delle chiavi. 

A noi viene sempre. 

 

Partiamo e in ogni singola escursione Simone dice dopo un po’ “Oh, fai check delle chiavi che non si sa mai”. 

 

BENE. 

Per la prima volta, le avevamo perse. 

Nella neve.

Porccc…..

 

Io rimango con Giorgino a scavare nei 2 zaini alla ricerca di queste fantomatiche chiavi.

Simone torna indietro facendosi il segno della croce. 

 

Dopo aver perso 20 minuti buoni ritorna vittorioso.

Le avevamo perse mettendo le ciaspole. 

Alla partenza.

 

La giornata promette bene..

 

CIASPOLATA DA CASTEL VALDAIER ALLA BAITA SENZA NOME

 

Insomma dal bellissimo castello Valdaier che giace tristemente chiuso, riprendiamo la nostra escursione e mentre procediamo vediamo varie persone passare in direzione opposta.

Cosa dite ci è venuto qualche dubbio!?

 

Vi rispondo io: NO! 

Superata una curva ecco la sorpresa.

 

Una bella slavina ricopre completamente la strada. 

La montagna in alto non ha praticamente più neve, si vede il marrone del manto erboso quindi valutiamo che pericolo non c’è ma solo un gran sbattimento.

 

Proseguiamo la nostra piacevole ciaspolata lungo questa strada che si snoda tra bellissimi alberi ed eccone un’altra… e un’altra ancora.

Insomma alla fine dopo aver superato 3 belle valanghette capiamo che la giornata non andrà come abbiamo sperato.

 

Dopo aver cambiato per l’ennesima volta ramponi/ciaspole perchè non ho voglia di bagnarmi i piedi vista la neve ormai molla su cui stiamo camminando, facciamo l’ultimo tratto di escursione con a sinistra un bellissimo panorama su Paluzza e tutte intorno a noi le Alpi Carniche. 

 

Davanti a noi il monte Paularo e il Dimon e mentre superiamo questa bella baita ci domandiamo se le sorprese siano finite. 

 

SI TORNA INDIETRO, NON E’ GIORNATA!

 

Ovviamente no!

Arriviamo davanti ad un bell’anfiteatro ricoperto di neve, talmente liscia e ghiacciata che sarebbe un suicidio passarci sopra sia per noi che per il nostro cagnolino.

 

Più avanti la strada si riprende la sua “orizzontalità” ma per un bel pezzo è uno scivolo ghiacciato.

Ci guardiamo, ci giriamo e ce ne torniamo indietro con appena un’ora di ciaspolata nelle gambe.

 

Sapendo già cosa ci aspettava al ritorno, ci siamo veramente goduti il rientro, godendoci le cime imbiancate in lontananza e la vista sui paesi sottostanti.

Raggiunta la bella baita che avevamo incontrato all’andata abbiamo deciso di eleggerla come perfetto HOTSPOT per la nostra pausa panino.  

 

Vista super, panini in mano, baciati dal sole, seduti all’asciutto.. non si può chiedere pausa migliore quando si è in montagna. 

 

E’ ORA DI PRANZO

 

Rientriamo contemporaneamente a una bella compagnia di sci alpinisti che sono scesi dal monte Neddis.

Chi glielo dice che noi abbiamo a malapena “bagnato” le ciaspole oggi?

 

Sicuramente non io e propongo di andare a fare un salto per “uno snack” (hahaha lo sapevo come finiva) al ristorante pizzeria La Torate di Paluzza. 

 

LA TORATE DI PALUZZA: I MIGLIORI CJARSONS DOLCI E CARNE ALLA GRIGLIA DA LECCARSI I BAFFI

 

Insomma non avevamo neanche tanta fame quindi siamo partiti leggeri con un piatto di patatine fritte (che non mancano mai nel mio menu’ haha) con il loro tris di salsine special mentre Simone ha optato per una tartina di un’insaccato tipico della zona di Timau. 

 

Mi son fatta ripetere il nome dell’insaccato due volte ragazzi ma non ci ho capito niente.

Abbiate pietà di me e del mio friulano 😀 .

La portata principale

 

Saro’ monotona ma quando vengo qui devo SEMPRE prendere i loro cjarsons. 

Fanno questo piatto con la combo dolci+salati e sono veramente la fine del mondo!

 

Morbidissimi, saporiti, equilibrati sia quelli dolci che quelli salati.

Io li amo!

Simone ( e anche Giorgino ha apprezzato) ha optato per una costata da kilo. 

 

Vorrei ricordare – non aveva fame :D.

 

END

 

La giornata è stata sicuramente una mezza avventura che non ci ha portato niente in veste da escursionisti ma come mangioni abbiamo decisamente vinto tutto. +

Oserei dire, un’altra giornata stupenda!

😀

 

 

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INFO DELLA CAMMINATA DA CASTEL VALDAIER ALLA BAITA SENZA NOME:

 

Partenza: Castel Valdaier, Ligosullo,  Friuli Venezia Giulia.

Arrivo: se andate durante la stagione estiva o quando la neve non ha ancora fatto la sua comparsa potete raggiungere il lago Dimon.

Difficoltà: arrivare fino alla baita che abbiamo raggiunto noi è facile. Ovviamente sconsiglio di andare a fine stagione quando ci sono le slavine.

Adatta a chi: tutti.

Consigli: Come detto sopra evitate di fare questa escursione a fine stagione invernale perchè la strada è piena di slavine.

Consiglio questo giro in estate o autunno fino al lago Dimon per una bella passeggiato oppure in inverno ma a inizio stagione. 

 


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