Camminata per tutta la famiglia dal centro di Paluzza lungo l’antica strada romana “Via Julia Augusta” fino a Cleulis

Facile camminata di due ore lungo la via Julia Augusta fino alla frazione di Cleulis e alla medievale “Torre Moscarda”.

 

^^^ Abbiamo parcheggiato davanti al negozio di artigianato locale di Sara Delli Zotti che crea bellissime ceramiche.. non potevamo non entrare! ^^^

 

^^^ Crea piatti, vasi e oggetti per decorare la casa, numeri civici personalizzati e molto altro ^^^

^^^ Questo è il Gugjet “pegno d’amore tipicamente carnico” ^^^

 

^^^ Ora iniziamo la nostra camminata e percorriamo tutto il centro cittadino seguendo via Pal Piccolo fino ad incrociare la statale ^^^

 

^^^ Superiamo il ponte ^^^

^^^ Ci lasciamo sulla destra anche questa scultura intagliata per ricordare che qui in passato sorgeva l’antico borgo dei fabbri e passava anche la roggia ^^^

^^^ Passiamo davanti all’antica segheria veneziana “Siê da Fuce” completamente restaurata e ora usata per eventi e mostre d’arte ^^^

^^^ Non possiamo far altro che entrare per farci raccontare la storia di questa antica segheria^^^

^^^ La segheria lavorava grazie alla roggia che passava di fianco all’edificio. Nel piano interrato si possono ancora vedere gli ingranaggi per far funzionare le seghe ^^^

^^^ Finito l’abitato di Paluzza superiamo la strada principale che porta a Timau e raggiungiamo il fiume But ^^^

^^^ Ma guardate che spettacolo già alla partenza. Davanti a noi l’inconfondibile creta di Timau – il post di questa camminata lo trovate qui ^^^

^^^ Vuoi non fare un bagnato prima di partire?! ^^^

^^^ Superiamo il fiume But e troviamo il sentiero 161 che parte subito dopo il ponte sulla destra ^^^

^^^ Ecco il segnalino CAI che ci indica la partenza del 161 ^^^

^^^ Questo sentiero si snoda lungo l’antica via romana Julia Augusta che partiva da Aquileia e raggiungeva il Norico ovvero l’Austria, esattamente Veldidena, nei pressi di Innsbruck ^^^

^^^ Bellissima la pavimentazione ancora esistente  ^^^

^^^ La strada di Ramaçâs è ricca di piccole baite e case tipiche rimesse a posto ^^^

^^^ Guardate la bellezza di questo sentiero ^^^

^^^ Dopo mezz’oretta abbiamo raggiunto la cappella di Santa Maria Protettrice dei Viandanti. La cappella è sempre aperta vi lascio a voi la sorpresa quanto aprirete quella porticina ^^^

 

^^^ Abbiamo quasi raggiunto il punto più alto della nostra camminata ^^^

^^^ Giorgino e i suoi bagnetti 😀 ^^^

^^^ Ultima salitina sempre immersa nel bosco ^^^

^^^ I prati sono pieni di bellissimi fiori di campo ^^^

^^^ Ora scendiamo verso Cleulis ^^^

^^^ La vista e i colori del Gamspitz sono incantevoli da qui ^^^

^^^ Arrivati a Cleulis ^^^

^^^ In centro a Cleulis passiamo al vecchio lavadôr dove Giorgino ha cercato di lanciarsi dentro ma non gliel’abbiamo permesso ^^^

^^^ Ora scendiamo fino al ponte sul fiume But con questo panorama pazzesco davanti a noi  ^^^

^^^ Superiamo il fiume e ci dirigiamo al Bar Pacai per una pausa ^^^

^^^ Non ci facciamo mancare una birretta al bar Pakai che ci dà le energie per il ritorno ^^^

Cleulis è il paese natale di Amato Mattia detto “Pakai” famoso musicista di fisarmonica degli anni ’70 (Avete presente il “Trio Pakai”?!)

^^^Ci lasciamo il bar Pakai sulla destra e continuiamo sulla strada asfaltata fino al ponte pedonale ^^^

^^^ Attraversiamo il ponte pedonale ^^^

ATTENZIONE A QUESTE DUE FOTO CHE VI SERVONO PER PRENDERE IL SENTIERO GIUSTO

^^^ Superato il ponte continuate sulla strada asfaltata e prendete la prima a sinistra (la strada qui sopra che svolta a sinistra ) ^^^

^^^ Dovete entrare di quà ^^^

^^^ Continuiamo lungo una strada sterrata molto bella che corre parallela alla strada principale ^^^

^^^ Fino a raggiungere la torre Moscarda ^^^

^^^ Risaliamo la torre moscarda fino sulla cima ci godiamo la vista da lassù ^^^

^^^ Questa è la vista pazzesca da torre mostarda: la valle del But, il Gamspitz e la creta di Timau ^^^

^^^ La torre è perfettamente restaurata ^^^

^^^ La Torre Moscarda faceva parte con una torre ormai distrutta che si trovava dall’altro lato del fiume di un sistema difensivo e di controllo della valle del But. Questa località è chiamata ancora Enfretors (tra le due torri) ^^^

^^^ Dietro alla Torre Moscarda prendete questa bella stradina che vi fa scendere ^^^

^^^ E girando a destra risalite lungo questa stradina asfaltata  ^^^

^^^ Arriviamo così alla bellissima chiesa di San Daniele Profeta e prendiamo il sentiero che vedete in questa foto sulla sinistra che sale ^^^

^^^ Ultima salitina ma ne vale veramente la pena credetemi! ^^^

^^^ Ed ecco Paluzza dall’alto circondata dai monti.. incantevole! ^^^

^^^ Vuoi non fare un ultimo bagno prima di andare nella nostra casetta dell’albergo diffuso di Paluzza?! ^^^

^^^ Ora scendiamo fino in centro a Paluzza passando per il borgo più antico del paese ^^^

^^^ Arrivati a Paluzza, sosta al buonissimo pub “Da Cleve” dove non ci facciamo mancare una birra artigianale di fine giro. ^^^

^^^ Avevamo questa bella osteria proprio sotto alla nostra casetta.. appuntamento fisso per tre giorni! ^^^

Sabato, ore 12.00.

Stacco lavoro, volo a casa, macchina già carica, si parte!

Destinazione Paluzza!

 

Io, Simone e Giorgino siamo stati invitati a trascorrere un weekend in una delle case dell’albergo diffuso di Paluzza per scoprire le bellezze di questa cittadina immersa tra le montagne della Carnia.

 

Il primo giorno, Michael, il direttore dell’albergo diffuso, ci ha portato a fare una bella e semplice camminata fino a Cleulis, lungo l’antica via Julia Augusta che veniva usata dai romani per raggiungere il Norico (l’Austria).

 

SI PARTE DAL CENTRO DI PALUZZA

 

Parcheggiamo in centro a Paluzza e per prima cosa andiamo a curiosare nel bellissimo negozio di ceramiche artigianali di Sara.

Qui puoi trovare vasi, lampade, piatti, numeri civici, realizzati a mano con diverse tecniche e decorati con i meravigliosi fiori della Carnia.

Stupendo!

 

Proseguendo lungo il centro di Paluzza siamo andati a visitare anche l’antica segheria veneziana che funzionava grazie alla roggia che una volta scorreva nel centro del paese facendo lavorare mulini, segherie e fucine solo con la forza dell’acqua.

Ora la segheria “Siê da Fuce” è un’interessante spazio per mostre ed eventi completamente rinnovato.

 

Continuiamo la nostra camminata e usciamo da Paluzza, attraversiamo la strada statale e raggiungiamo le acque del fiume But dove Giorgino si lancia tutto contento a fare il bagno.

Non contento si distende dentro e ci fa aspettare 5 minuti abbondanti.  -__-

Il solito Giorgino. 

 

INIZIA LA CAMMINATA LUNGO L’ANTICA VIA JULIA AUGUSTA

 

Attraversiamo il ponte sul fiume Bût e prendiamo il sentiero CAI 161 che si stacca subito sulla destra.

Percorriamo veloci la prima parte del nostro anello, camminando sulla pavimentazione originale della romea strata immersi in un bosco silenzioso tra fiori di campo e piccole baite perfettamente conservate.

 

La camminata fino a Cleulis è veramente piacevole, dura un oretta e mezza per 400 metri di dislivello.

La farebbe anche un bambino.

 

Quasi in cima raggiungiamo la cappella di Santa Maria Protettrice dei Viandanti che Michael ci invita a visitare.

Ragazzi ma che incanto!

 

La cappelletta all’interno ha ogni superficie dipinta.

Sopra la nostra testa una decina di angioletti svolazzano intorno al santo calice, in fondo il bellissimo altare è circondato di azzurro, oro e stelline mentre la parete con il libro delle visite è arancione a motivi floreali. Ma che bellezza!

E chi se l’aspettava quassù!

 

Dopo 5 minuti di pausa completiamo la salita e raggiungiamo una stradina asfaltata che seguiamo in discesa e ci dirigiamo tutti contenti verso il centro di Cleulis.

 

ARRIVATI A CLEULIS

 

Scendiamo verso Cleulis e incontriamo due mucche a spasso al “guinzaglio” come se fossero dei cagnolini.

 

Giorgino non è molto convinto di quello che sta vedendo.. un umano che porta a spasso una mucca!?

E tra l’altro le mucche scorrazzavano a destra e a manca tutte contente!

Dovevate vedere che scena!

 

Giorgino, il solito fifone, si è nascosto dietro le nostre gambe finche il “pericolo” non fosse passato haha.

 

Proseguiamo la nostra camminata scendendo con davanti ai nostri occhi una delle montagne più belle di tutta la Carnia.

Il bellissimo Gamspitz, un bel blocco di roccia calcarea di 900 metri e alla sua destra l’incredibile Creta di Timau.

 

Da quaggiù il grigio delle rocce sembra che brilli e lungo tutta la parete possiamo vedere la roccia intrecciarsi al verde dei prati e al verde scuro degli alberi.

Nel complesso il panorama anche da qui è mozzafiato.

 

PAUSA AL BAR PAKAI

 

Scendiamo fino al vecchio lavadôr, nel centro di Paluzza vicino all’ex latteria di Celulis ora mostra permanente, dove Giorgino cerca di lanciarsi dentro.

Preso per un pelo.

 

E poi ci fermiamo al bar Pakai per una birretta.

Solo oggi ho scoperto che Trio Pakai non è un’affermazione casuale. Il trio Pakai era un complesso musicale originario della Carnia degli anni ’70 e “Pakai”, il leader del gruppo, era originario proprio di Cleulis.

Se ne impara sempre una.

 

SI RIENTRA

 

Allora il rientro non è segnalato benissimo ma se vuoi seguite le foto qui sopra non dovreste avere problemi.

La strada che porta verso Torre Moscarda corre più o meno parallela alla principale quindi NO PANIC, non riuscirete a perdervi a fondovalle!

 

Lasciamo il Bar Pacai sulla nostra destra e proseguiamo lungo la strada asfaltata fino al ponte pedonale.

Ho guardato questo ponte per almeno 5 anni dai finestrini della macchina e finalmente oggi, grazie all’albergo diffuso di Paluzza, sono riuscita ad attraversarlo. 😀

Yuppiee!!!

 

Finito il ponte continuiamo sulla strada asfaltata e prendiamo la prima a sinistra che diventa strada sterrata subito dopo.

Il ritorno è velocissimo.

 

Camminando per questa stradina secondaria ci ritroviamo davanti alla medievale Torre Moscarda, costruita a metà del 1200.

Sorge nella zona chiamata Enfretors “tra le due torri” perchè in passato qui c’era una seconda torre esattamente dall’altra parte del fiume Bût. Insieme formavano un’importante complesso difensivo e doganale lungo la via Julia Augusta.

 

Prima di salire alla torre, Michael ci ha anche mostrato il fossato anticarro unico in legno ancora presente in tutto il triveneto.

La particolarità di questo tipo di fossati era che, in caso di attacco dei tedeschi, il ponte poteva essere abbattuto con un solo colpo e le pareti del fossato erano costruite da un lato inclinate e da un lato dritte per bloccare e non dare via di scampo al carro armato del nemico.

 

Sotto Torre Moscarda sono anche presenti numerosi Bunker delle varie guerre e salendo si possono vedere le “casematte” che puntavano verso il ponte e gli invasori.

 

ULTIMO SENTIERO

 

Scendiamo dietro alla Torre lungo un’altra stradina che percorriamo in discesa finché incrociamo una strada asfaltata sulla destra che ci porta dritti dritti alla chiesa di San Daniele Profeta.

 

Siamo già un po’ in ritardo quindi pensiamo un po’ il da farsi ma alla fine si può rinunciare all’ultima parte di sentiero?

Sopratutto ora che siamo immersi nella luce del tramonto!?

 

Poco prima della chiesa si stacca sulla sinistra un bel sentiero.

Una facile salitina ci porta sopra la cittadina di Paluzza per l’ultimo panorama della giornata.

 

Camminiamo sotto agli alberi nella frescura della sera e scendiamo fino in centro attraversando piccoli borghi caratteristici.

Arrivati in centro non potevamo non fermarci a fare un brindisi per la prima escursione di questo weekend insieme all’albergo diffuso “La Marmote” di Paluzza così ci siamo diretti all’Osteria Da Cleve, un bel localino con ottime birre artigianali.

 

Poi abbiamo scoperto che ce l’avevamo a due passi da casa.. che fortuna!

Mi sa che ci avevano già inquadrato. 😀

 

END

 

Questa camminata è semplice e adatta a tutti.

Se avete bambini molto piccoli potete decidere di arrivare fino alla Cappella di Santa Maria Protettrice dei Viandanti, mangiare un panino e scendere lungo lo stesso sentiero.

Se non vi sentite sicuri portatevi dietro la cartina e il cellulare.

 

Grazie all’albergo diffuso “La marmote” per averci invitato questo weekend e averci fatto scoprire questa bella camminata di fondovalle.

Sito del comune di Paluzza: QUI

 


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INFO DELLA CAMMINATA DI FONDOVALLE AD ANELLO DA PALUZZA:

 

Partenza: Paluzza centro,  Friuli Venezia Giulia.

Arrivo: Cleulis, Torre Moscarda

Tempi: 2 ore

Sentiero: CAI 161 fino a Cleulis e poi strade secondarie per il rientro.

Difficoltà: facile.

Adatta a chi: tutti

Consigli: attenzione nella seconda parte perché non è segnalata.

 


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