“Oro di Ramandolo”, un bellissimo evento che si svolge ogni anno a novembre a Ramandolo e che ci ha portato alla scoperta delle cantine vinicole della zona tra degustazioni e musica dal vivo.
^^^ Ecco il biglietto per l’evento “oro di Ramandolo” con questo ci è stato consegnato il bicchiere e un braccialetto con il quale possiamo mangiare e bere in ogni cantina tutto il giorno^^^
^^^ Io e Simone siamo carichissimi anche se un po’ in ritardo perchè la mattina eravamo a lavoro -_- ” ^^^
^^^ Per spostarci tra le varie cantine ci sono i bus navetta gratuiti quindi dopo aver lasciato l’auto alla partenza siamo arrivati alla nostra prima tappa “Spuntineria La di Cjapen” a Nimis ^^^
^^^ Qui abbiamo assaggiato i gnocchi di susine fatti proposti dalla trattoria “Da Rochet” di Zompitta di Reana del Rojale, cotechino in crosta di pane di “Qui Wolf” di Cassacco e la polenta e frico di “La di Cjapen” accompagnato da un Tocai di Coos ^^^
^^^ Seconda tappa molto divertente per soprattutto per il viaggio. Un gruppo di signori aveva bloccato 3 minibus per poter muoversi tutti insieme creando non pochi problemi agli autisti che andavano tutti in direzioni diverse haha, noi ci siamo infiltrati con nonchalance in mezzo a loro e siamo arrivati a destinazione senza aspettare 3 ore 😀 P.s. le avventure con i minibus sono parte integrante dell’evento…che divertimento!!! ^^^
^^^ Alla cantina “La Roncaia” come in ogni cantina c’era musica dal vivo. Ecco il coro mentre si esibisce ^^^
^^^ Noi intanto ci siamo mangiati tipo 5 porzioni di Toc in Braide con funghi del “Garibaldi 45”, ottime anche le crespelle al radicchio rosso e Simone ha assaggiato (prima che potessi fargli una fotooooo 😐 ) la Marcundela ovvero un insaccato molto particolare tipico friulano proposto dal ristorante “ai nove castelli” di Faedis il tutto innaffiato dagli ottimi vini proposti^^^
^^^ Noi qui, ci siamo ampiamente dedicati alla degustazione del Ramandolo Filippon. Lorenzo, il produttore, ci ha guidato nella degustazione dei suoi ottimi vini attraverso le varie annate, dalla più recente alla più lontana ^^^
^^^ La cantina “La Roncaia” ^^^
^^^ I costumi tipici del coro ^^^
^^^ Il super chef del ristorante “Garibaldi 45” di Tricesimo ^^^
^^^ Terza tappa la bellissima osteria di Ramandolo ristorante molto conosciuto per la bellissima location e l’alta qualità della cucina ^^^
^^^ Qui abbiamo assaggiato i cjarsons alle ortiche che erano fe-no-me-na-li, la porzina con salsa verde e vari tipi di formaggi ^^^
^^^ La vista dalla terrazza dell’osteria di Ramandolo ^^^
^^^ Questa è stata una delle tappe più belle soprattuto perchè siamo arrivati all’ora del tramonto. Potete immaginare che spettacolo il panorama! ^^^
^^^ Quarta tappa la Cantina Dario Coos dove abbiamo assaggiato un ottimo orzato alla zucca e rosmarino del ristorante “Al tiglio” di Moruzzo accompagnato da un friulano di Dario Coos ^^^
^^^ I titolari del ristorante “Al tiglio” cucina naturale veg mentre preparano l’orzato ^^^
^^^ Questo è uno dei finger che ho preferito, agnolotto di Baccalà e gocce di cipolla rossa, era veramente buonissimo! ^^^
^^^ Lo staff della trattoria da Miculan di Tricesimo ovvero gli artefici del buonissimo agnolotto 😀 devo assolutamente andare a trovarli al ristorante! ^^^
^^^ Per la quinta tappa ci siamo diretti a piedi (tanto è vicinissima) verso la divertentissima e bellissima location del Ramandolo club (ricordate quando sono stata alla loro SPA privata?! Trovate il post QUI) dove preparavano il maialino al latte con la polenta e per me che non mangio carne il titolare mi ha tirato fuori un ottimo formaggio di capra da accompagnare alla polenta, grande!!! ^^^
^^^ Ecco Ferruccio Dri, il titolare del Ramandolo Club che è anche uno dei luoghi dove è nato il Ramandolo ormai 100 e passa anni fa ^^^
^^^ Se venite al Ramandolo Club dopo le saune potrete rilassarvi bevendo un ottimo ramandolo davanti al fuoco mentre il signor Dri vi racconta la storia del Ramandolo e della sua splendida casa ^^^
^^^ Penultima tappa di giornata la cantina di Comelli Andrea dove eravamo praticamente gli ultimi. Dopo 500 e passa invitati l’oste era ancora sorridente e gentile con tutti. Non so davvero come faceva, veramente bravissimo!! ^^^
^^^ Non è difficile immaginare chi è il lavoratore e chi invece è qui per far festa 😀 ^^^
^^^ Ma siamo finalmente arrivati all’ultima tappa, la cantina “comelli”. Subito subito un’enorme frittella ci accoglie. E’ il momento del dolce Yum!! ^^^
^^^ Mmm… il famoso cioccolato di Adelia di Fant che noi abbiniamo a un’ottima grappa di Ramandolo Ceschia ^^^
^^^ Non potete immaginare quanto era buono ^^^
^^^ Il lavoratorio di Adelia di Fant si trova a San Daniele dove potete comprare praline, cioccolate e altri prodotti veramente buonissimi e di alta qualità ^^^
^^^ Io super amante del Gorgonzola vuoi che non mi sia fermata ad assaggiare il Blu Ramandolo ovvero una specie di gorgonzola affinato in tini ricoperti di vinaccia. Speciale! ^^^
^^^ E la crostata fatta con la marmellata della “Pro loco di Avasinis”? Buonissima!!! ^^^
^^^ Per concludere la serata abbiamo bevuto l’ultimo bicchiere di Ramandolo davanti al fuoco acceso. Oro di Ramandolo è stata davvero una bellissima manifestazione con prodotti eccellenti e in location incantevoli. Una manifestazione che consiglio a tutti. ^^^
INTRO
Sabato 9 novembre io e Simone abbiamo passato un pomeriggio divertentissimo partecipando alla manifestazione “Oro di ramandolo”.
“Oro di Ramandolo” è un tour enogastronomico e si svolge nel sabato più vicino al giorno di San Martino perchè solo in questo periodo, nelle terre del Ramandolo, si può festeggiare la chiusura dell’annata.
Noi siamo arrivati un po’ tardi perchè il sabato lavoriamo entrambi ma, posso assicurarvi, che abbiamo fatto tutte le tappe con gran calma, assaggiando quasi tutto e quindi posso dire che vale la pena anche arrivare un pò più tardi.
LA MANIFESTAZIONE “ORO DI RAMANDOLO”
Abbiamo lasciato l’auto al parcheggio e ci siamo diretti al punto di partenza ovvero la cantina “I Comelli” a Nimis.
Qui ci hanno fornito di braccialetto, bicchiere e porta bicchiere (quelli da appendere al collo) e siamo andati a prendere il primo bus, direzione.. è uguale 😀
C’erano 7 tappe sparpagliate tra Ramandolo, Nimis e Cergneu e in ogni punto c’era musica dal vivo, assaggi di vario tipo proposti dai ristoratori della zona e ovviamente molte etichette di vini che proponevano il vino giusto in base al piatto scelto o al gusti dei partecipanti.
PRIMA TAPPA
I bus navetta si dividono tra quelli che fanno il giro orario e quelli che lo fanno antiorario quindi, bisogna solo assicurarsi di capire dove sta andando il conducente per non “tornare indietro”.
Noi ci siamo diretti come prima tappa a Nimis alla “Spuntineria La di Cjapen” un bellissimo agriturismo a gestione familiare dove solitamente puoi gustare piatti friulani abbinati ai loro vini.
Oggi invece oltre a un duo che si esibisce dal vivo possiamo spaziare tra il frico con la polenta, il cotechino in crosta e i gnocchi di susine, che non avevo mai assaggiato in vita mia e quindi ne ho presi due 😀 il tutto abbinato ai vini di Coos, Zaccomer e i vini della casa di La di Cjapen.
Siamo partiti col piede giusto, il posto è super carino e ospitale con la musica adatta che crea quell’atmosfera che ti porta lontano anche se, almeno per noi, siamo a due passi da casa.
MA..
Ovviamente abbiamo cantato troppo presto e uscendo per prendere un altro bus e cambiare cantina ci troviamo di fronte al dramma in atto.
Un gruppo di 60enni (con molte donne nel mezzo) cercavano di trovare un bus che li portasse tutti insieme alla tappa successiva. Erano in 16.
SE-DI-CI.
Insomma c’era questa signora che starnazzava come un oca bloccando i 2 pulmini piccoli che si erano fermati a caricare la gente e praticamente LI TENEVA IN OSTAGGIO.
Non li faceva partire perchè non ci stavano tutti quelli del suo gruppo, non faceva salire l’altra gente perchè se no gli ciullavano il turno, ad un certo punto pure quelli che erano con lei la evitavano.
Cioè pensate un po’, l’obbiettivo della signora era tenere tutti i bus fermi finché non fosse arrivato un altro bus per caricare gli ultimi.
Potete immaginare la gente, noi cosi -> (OoO)
Vabbè come penso abbiate capito io non ho molta pazienza, c’erano almeno 50 persone che pascolavano nel parcheggio non sapendo cosa fare. Io mi sono diretta verso il primo pulmino (ancora completamente vuoto perchè nessuno osava scontrarsi con la vecchia pazza) e ci sono salita.
Ho guardato l’autista e ho detto: dove va?
E lui: alla Roncaia.
Io: allora andiamo!
Chi ha potuto si è lanciato nel nostro pulmino. La signora quindi cosa fa?! Sale con noi!!
Da dentro il pulmino diceva agli altri fuori cosa fare… neanche stessimo facendo il tour del Vietnam con pulmini presi a caso!
Vi assicuro che eravamo in lacrime dal ridere!
Da dentro il pulmino è anche riuscita a dire all’autista che “se passava un pulmino nella direzione opposta lui doveva dirgli di andare a prendere i suoi amici” e io “si, signora e come!? Col linguaggio dei segni? Con un piccione viaggiatore!? Ma come faaaa????”
Quando il bus è passato ha effettivamente capito che non c’era modo. MA-DAI!
SECONDA TAPPA ” CANTINA LA RONCAIA”
La seconda tappa l’abbiamo passata ad evitare il gruppo dei sessantenni squinternati di prima, ma soprattutto ad abbinare il ramandolo con gli assaggi proposti.
Era talmente buono il Toc in Braide ovvero la polentina con funghi e formaggio che, quando sono andata via, il cuoco del “Garibaldi 45” di Tricesimo mi ha salutato per nome.
Inoltre i piatti così saporiti si sposano benissimo con i vini dolci e questo mi ha sorpreso tantissimo abituata com’ero a bere il ramandolo sempre e solo con il dolce.
La degustazione di ramandolo di Filippon è stato uno dei momenti più interessanti dell’intera giornata. Il produttore, Lorenzo Comelli, oltre a servire il ramandolo aveva proprio piacere a spiegare il suo vino e accompagnare noi ospiti nella degustazione lungo le varie annate.
Infatti grazie al suo entusiasmo e alla passione palpabile che trasmetteva era uno dei pochi ad avere un capannello di persone tutto intorno al banco ad ascoltarlo e a seguirlo durante la degustazione.
Bravissimo!
TERZA TAPPA “OSTERIA DI RAMANDOLO”
Sempre più contenti abbiamo preso un altro bus, questa volta con netta facilità e ci siamo diretti verso una delle location più belle dell’intera manifestazione.
L’osteria di Ramandolo si trova in cima alla collina da cui si puo’ godere la vista sulla pianura friulana ma soprattutto su tutte le vigne del circondario.
Noi siamo arrivati lassú durante l’ora più bella, al tramonto, quando tutto si tinge di giallo e arancione e il sole si sta tuffando dietro le colline.
Un vero spettacolo.
Siamo entrati e ci siamo diretti al piano di sopra da cui c’è anche un terrazzino dove si può gustare una vista ancora migliore.
Qui abbiamo assaggiato i FANTASTICI cjarcons della casa con mentuccia, ricotta e ortiche. Come potete immaginare anche qui sono andata via che conoscevano bene la mia faccia (anzi ammetto che ho spedito un 2 volte Simone per non fare sempre io la figura della mangiona haha).
QUARTA TAPPA “CANTINA DARIO COOS”
La situazione sta degenerando haha.
Nei pulmini troviamo solo gli ultimi rimasti, gli irriducibili , quelli che sono che girano dalle 11 di mattina e ora sono in piena festa.
E’ troppo divertente!
Ormai non ci sono più gruppi che tengano, tutti parlano con tutti, in bus si cantano le canzoni, una su tutte “se facciamo un incidente…”, nelle curve in discesa si alza le mani e si urla (andate a dare un occhiata alle mie instagram storie haha), insomma un gruppo di pazzi.
Arrivati alla cantina Dario Coos ci ricomponiamo e facciamo finta di essere persone rispettabili.
E meno male.
Qui ci aspettano 2 dei piatti più buoni dell’intera giornata ovvero l’orzotto di zucca del ristorante Veg Al Tiglio di Moruzzo e il super agnolotto con il baccalà e cipolle caramellate del ristorante da Miculan di Tricesimo.
Che delizia ragazzi ho dovuto fare il bis anche dei vini di Dario Coos, tutto veramente buonissimo.
QUINTA TAPPA “RAMANDOLO CLUB”
Ormai è buio e ci dirigiamo a piedi alla stupenda struttura del “Ramandolo Club” B&B e SPA privata (che potete prenotare anche voi – più info qui).
Avevo conosciuto il titolare, Ferruccio Dri quando ero stata invitata insieme alle mie amiche a passare un pomeriggio nella SPA. Ferruccio è la persona perfetta se volete qualche storia su Nimis e sul Ramandolo, pensate che la sua è una delle case dove è questo vino è nato.
Il Ramandolo Club si trova nella casa di famiglia di Ferruccio, ci sono ancora la vecchia cantina che ha visto nascere il Ramandolo, c’è la stanza del camino dove scaldarsi sorseggiando un ramandolo usciti dalla SPA, c’è la sala da pranzo con il pavimento originale anni ’50, perchè si sa che una volta cresceva la famiglia e si allungava la casa e infine c’è la stanza con il tipico Fogolar.
E’ proprio nel fogolar, la stanza più intima e caratteristica dell’intera struttura che Ferruccio e la moglie si sono messi a cuocere e servire l’ottimo maialino al latte servito con la polenta e per me, dato che non mangio carne, ha tirato fuori un buonissimo formaggio di capra che gli aveva portato un amico.
Sempre gentilissimo e attento.
PENULTIMA TAPPA “CANTINA COMELLI ANDREA”
Prendiamo il bus e arriviamo fino alla cantina Comelli che si trova vicino all’altra cantina “Comelli”. Come avrete capito questo cognome è molto diffuso in zona :D.
Ormai pieni di cibo prendiamo solo un bicchiere di vino e facciamo due chiacchiere con l’oste sempre gentilissimo e sorridente anche dopo aver servito 500 e passa persone.
Qui servivano i gnocchi verdi con il ragù d’anatra e la zuppa di capriolo con i mirtilli ma siamo decisamente a posto col salato.
ULTIMA TAPPA “CANTINA I COMELLI”
Aiuto qualcuno ci porti a casa!
Sono le 17.30 ma sembra che sono 2 giorni che siamo in giro a bere e magnare.
Non facciamo in tempo a dire “siamo pieni” che una bellissima frittella di mele appena sfornata ci passa sotto il naso. Presa!
Dietro di noi sfilano le stecche di cioccolato gourmet di “Adelia di Fant” che non possiamo che assaggiare accompagnando questi deliziosi quadretti con un ottima grappa di Ramandolo della distilleria Ceschia. La mia preferita!
Questa è la tappa dedicata ai dolci e ai formaggi.
Potevo non assaggiare anche questi. Abbiamo scoperto il buonissimo Blu Ramandolo di Pezzetta ovvero un formaggio vicino al gorgonzola affinato in tini ricoperte di vinaccia, una delizia!
Poi la crostata fatta con la confettura di lamponi della pro loco di Avasinis, buonissima e poi ancora il sorbetto, il caffè e per finire ovviamente.. un ramandolo!
END
Davanti alla cantina Comelli hanno acceso il fuoco e quando hanno smesso di suonare io e Simo ci siamo concessi l’ultimo ramandolino e siamo tornati a casa veramente contenti.
Abbiamo scoperto vari ristoranti che andremo a provare al più presto, abbiamo visitato un sacco di cantine e di location che non conoscevamo, ci siamo fatti una cultura sul ramandolo e abbiamo passato una giornata stupenda.
Complimenti a tutti i produttori e agli organizzatori per questa manifestazione così ben riuscita. Bravi!
La miglior manifestazione enogastronomica a cui ho partecipato finora.
Consigliatissima!
INFO:
Volete partecipare anche voi il prossimo anno?
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