Incantevole camminata ad anello Cima Bella, Monte Sagran, Rifugio Nordio | Ugovizza

Una lunga e bella camminata ad anello che parte dalla locanda al Camoscio (chiusa) sopra Ugovizza, sale lungo il Sentiero Italia, raggiunge prima Cima Bella a 1911 m e poi la cima del Monte Sagran 1931 m, per poi scendere lungo la linea  di confine fino a raggiungere il Rifugio Nordio.

 

Un bellissimo trekking che vi permetterà di vedere da vicino tante belle baite private, mucche e cavalli  al pascolo liberi, tante marmotte e panorami mozzafiato sia sul versante italiano che Austriaco.

 

^^^ La vista dalla cima del Monte Sagran.. vi ho incuriosito ora? ^^^

^^^ Parcheggiamo davanti alla locanda al Camoscio sopra Ugovizza (ormai chiusa ) e proseguiamo per la strada asfaltata che sale proprio dietro il locale ^^^

^^^ Gia’ da subito la salita non scherza, meno male siamo partiti presto e si sta ancora freschi ^^^

^^^ Zaino pronto, cappellino anche, si parte! ^^^

^^^ Durante la salita su strada asfaltata si possono vedere decine di bellissime piccole baite intorno a noi ^^^

^^^ Primo stop all’agriturismo Rosic per un caffe in moka. La titolare simpaticissima davvero!! ^^^

^^^ C’è anche un cucciolo che non vede l’ora di giocare con Giorgino ^^^

^^^ Si assomigliano tantissimo non trovate? Anche lui arriva dal canile. ^^

^^^ Simone romanticone 😀 ^^^

^^^ L’agriturismo Rosic è veramente vicino al  punto da cui siamo partiti. Potete venire a pranzo qui con i vostri bambini. ^^^

^^^ In questa camminata special guests mia sorella Erica e mio cugino Cristian (che non va mai a camminare LoL ). ^^^

^^^ Ovviamente ci siamo anche noi 3: Alessia, Simone e Giorgino ^^^

^^^ L’interno dell’agriturismo Rosic, carino dentro e fuori ^^^

 

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^^^ Meravigliosi i prati intorno a noi, stracolmi di fiori di campo multicolore ^^^

^^^ La partenza è tostissima. 400 metri di dislivello salendo su questa stradina asfaltata e una pendenza niente male. ^^^

^^^ Non so se la foto rende ma vi posso assicurare che la salita iniziale per arrivare in quota è davvero impegnativa! ^^^

^^^ Mio cugino Cristian, non abituato alle camminate si ferma a prendere fiato ^^^

^^^ Meno male che c’è anche una bella vista così ogni volta che si ferma può fare qualche foto ^^^

^^^ Sembra di essere nel film di Heidi. Amo fare trekking nel Tarvisiano ^^^

^^^ Superiamo il primo sbarramento per le mucche. Oggi siamo 5 umani e 3 cagnolini. Proprio una bella squadra! ^^^

^^^ Ultimo pezzo di asfalto spaccafiato ^^^

^^^ Finalmente siamo arrivati in quota. Ci accoglie un bel gruppo di mucche al pascolo. ^^^

^^^ Ecco Cri che si domanda perchè non è andato al mare oggi 😀 ^^^

^^^ Si incontrera’ la strada che porta al villaggio minerario Cocco. Qui si prosegue verso l’insellatura tra il monte Cocco e Cima Bella. Attenzione il sentiero ora si vede poco comunque si risale il prato (foto sotto) e arrivati in quota troverete una mulattiera ^^^

^^^ Ecco la mulattiera. ^^^

^^^ Da qui si può vedere benissimo la cima erbosa dell’Osternig ^^^

^^^ Finita la mulattiera risalite il prato ^^^

^^^ Ed ecco finalmente il panorama dall’altro versante ( photobomb di Maya tra le gambe) ^^^

^^^ Lo so che tutti state guardando Giorgino che risale la collina felice ma invece io stavo fotografando il bellissimo panorama che spazia dalle cime del Pontebbano alle montagne Austriache ^^^

^^^ Qui si vedono benissimo (le 3 più alte dietro) da sinistra il monte Cavallo di Pontebba, la Creta di Aip e il Gartnerkofel ^^^

^^^ Si prosegue, noi siamo andati a sinistra della collina che vi ritroverete davanti. In realtà è meglio seguire il sentiero in salita che si stacca sulla destra ^^^

^^^ Questo è il sentiero che abbiamo fatto noi ^^^

^^^ Che vista ragazzi!!! ^^^

^^^ Mucche e cavalli liberi al pascolo, uno skyline fatto di cime e sulla destra ecco che spicca lo Jof Fuart con i suoi 2660 m ^^^

^^^ Ditemi se questo sentiero non è un incanto! ^^^

^^^ Giorgino adora le camminate lungo grandi prati verdi così può correre a destra e a manca senza pericolo ^^^

^^^ Proseguiamo di qua e poi su lungo il prato ^^^

^^^ Salendo alla cima incontriamo il primo cippo di confine ^^^

^^^ Prima vetta conquistata. Cima Bella 1911 metri ^^^

^^^ La fame si fa sentire per tutti (cagnolini compresi) ^^^

^^^ Qui sembro dire “Giorgino un giorno tutto questo sarà tuo” (haha scherzo)  ^^^

^^^ Andiamo a magnarci un panino anche noi va.. ^^^

^^^ Vista sul versante austriaco ^^^

^^^ Mia sorella Erica e Maya ^^^

^^^ Selfie di gruppo!!! ^^^

^^^ Ora si scende e si prosegue verso il monte Sagran ^^^

^^^ Si prende il sentiero ben visibile davanti ai cavalli in questa foto ^^^

^^^ .. e si prosegue ^^^

^^^ Scendiamo dai 1911 metri ai 1691 m della forcella di Fontana Fredda ^^^

^^^ E risaliamo lungo il sentiero che si vede in questa foto a destra della strada sterrata ^^^

^^^ Momento di pausa all’ombra ^^^

^^^ Cristian indica la Cima Bella dove eravamo prima ^^^

^^^ Se amate la bicicletta qui è pieno di sentieri sterrati. Insomma è il paradiso per la bicicletta (anche elettrica) ^^^

^^^ Anche Giorgino ama guardare il panorama ^^^

^^^ Quasi arrivati alla cima ^^^

^^^ Eccola!!! ^^^

^^^ Ditemi se non vale la pena arrivare fino a qua! ^^^

^^^ Sotto di noi le baite della valle di Ugovizza mentre in lontananza il gruppo del Montasio ^^^

^^^ Sisters ♡ ^^^

^^^ Momento relax per tutti ^^^

^^^ Giorgino sempre in mezzo 😀 ^^^

^^^ Simone che cerca di convincere Cristian che manca poco alla birra ^^^

^^^ Si riparte seguendo la cresta e poi i cippi di confine fino alla sella di Lom ^^^

^^^ La linea di confine sulla cresta del monte Sagran ^^^

^^^ La sella di Lom e le sue baite dall’alto ^^^

^^^ Abbiamo sbagliato strada… invece di seguire i cippi di confine siamo andati dritti. Niente paura solo un po di fatica in più… ^^^

^^^ Eccoci arrivati alla birra… ah no! Scusate.. al rifugio Nordio 😀 ^^^

^^^ Dopo un 2 giri di birra è il momento di salutale le muccone e camminare (ancoraaaa???) fino alla macchina ^^^

^^^ “Sei sicura che non vuoi un altra Radler?! ” sembra dirmi la mucca. ^^^

^^^ Welcome in muccalandia ^^^

^^^ Ciao muccone ci tocca proprio andare 😀 ^^^

^^^ Bagnetto rinfrescante per le zampette stanche ^^^

^^^ Ultima tappa, molto apprezzata da Giorgino come vedete, al rifugio Gortani (STRA CONSIGLIATO!!!!!) ^^^

^^^ Oltre ai piatti ENORMI, alla mattonella di formaggio BUONISSIMA, ai piatti ABBONDANTISSIMI e ai prezzi BASSISSIMI… i gestori sono STUPENDI!!!! Persone carinissime e disponibili con cui è un piacere parlare e passare qualche ora. ^^^

 

^^^ Allora vi ho convinto a fare questa camminata anche se è un po’ difficile da seguire??? ^^^

Domenica di sole.

E’ estate.

Cosa vuoi di più?

 

Domenica scorsa avevamo mio cugino di Verona in visita e volevamo portarlo a fare una camminata.

Abbiamo optato per questa perchè sapevo che i panorami erano incantevoli e soprattutto che, arrivati in quota, la camminata era abbastanza easy. Il problema è sorto quando abbiamo sbagliato strada e abbiamo passato un ora a rotolare nel bosco..

Ma questa è un altra storia.

 

CAMMINATA AD ANELLO CIMA BELLA MONTE SAGRAN

 

Luogo dell’inc0ntro: pasticceria da Sonia a Gemona, ore 7.30.

Cavolo, sono già in ritardo.

 

Abbiamo passato mezz’ora io e mia sorella a decidere a che ora partire (e io ero quella che voleva partire presto) e chi è in ritardo?

Io, ovvio!

 

Ad ogni modo con 2 macchine, 5 bipedi e 3 quadrupedi partiamo direzione Ugovizza (Tarvisio, Friuli).

 

CONSIGLIO PRIMA DI PARTIRE

 

Ci siamo informati molto bene sia su internet che sul libro “I sentieri del Vento” di Sentieri e Natura perchè questa camminata non è segnalata con le bandierine CAI infatti (obbligatoria la cartina mi raccomando!!!) sulla Tabacco vedrete che i sentieri sono tratteggiati neri e non rossi.

Se sapete leggere le cartine e vi informate bene troverete la via senza problemi. 

 

La parte “critica” è all’inizio quando bisogna salire due colline erbose e il sentiero si fa un po’ fatica a trovare (ma anche se salite lungo l’erba cambia poco) e alla fine attenzione a seguire i ceppi di confine verso la Sella di Lom.

Per il resto è abbastanza intuitivo secondo me.

 

CAFFE ALL’AGRITURISMO ROSIC PER PARTIRE ALLA GRANDE!

 

Parcheggiamo davanti alla locanda al Camoscio che però è chiusa.

 

La nostra pausa caffè deve aspettare fino all’agriturismo Rosic dove ci accoglie una signora che sta stendendo i panni sul filo.

Sicuramente l’abbiamo disturbata ma lei non fa una piega anzi, con un vocione che non si puo’ ignorare ci fa accomodare sul tavolone di legno in mezzo al cortile e corre a prepararci la “moka grande”.

 

C’è anche un cucciolo che scorrazza nel giardino che entra in fissa con Giorgino e lo segue ovunque.

Giorgi non sembra molto contento così si rintana sotto il tavolo ma il piccolo lo segue anche lì. Nasce un simpatico alterco tra cagnolini dove sembra spuntarla il più piccolo che continua a toccare con la zampetta Giorgino quasi a volergli dire “daiii, gioca con me”.

 

Beviamo il caffe’ che ci viene servito insieme a una bella bottiglietta di grappa fatta in casa.

Io non sono stata cosi’ coraggiosa.

Ho preferito il caffe’ col latte.

 

SI PARTE FINALMENTE!

 

Seguiamo la stradina in asfalto con la quale siamo anche arrivati all’agriturismo Rosic e iniziamo la salita.

 

Camminiamo di fianco al Torrente Tamer e al primo ponte passiamo sull’altra sponda.

Arriviamo in “un attimo” al primo bivio dove dobbiamo consultare la cartina: andiamo dritti dove c’è una pendenza accettabile o dobbiamo girare a destra verso questa rampa ci cemento da infarto?

Ovvio,  rampa di cemento.

 

Ci inerpichiamo con tutti i cagnolini al seguito su per questa rampa.

Mio cugino si sta già chiedendo cosa gli è venuto in mente a seguirci invece di andare al mare con mia mamma.

 

Sbuchiamo finalmente su una stradina sterrata dove decine di piccole baite tenute benissimo fanno capolino qua e là.

Sembra di essere nel film di Heidi.

 

Superiamo lo sbarramento per le mucche e troviamo i cartelli del sentiero per l’ex Villaggio Cocco.

Lo seguiamo per pochissimo per poi piegare in salita in mezzo alle mucche al pascolo guardando verso la cima della collina.

 

L’EX VILLAGGIO MINERARIO COCCO

 

Si hanno pochissime notizie sulla storia del villaggio minerario del monte Cocco perchè prima del 1918 le miniere erano in territorio austriac0 e sono giunti a noi pochi documenti.

Si pensa che queste miniere venissero sfruttate già in tempi antichissimi, invece, si sa con certezza, che dalla metà del ‘400 qui si estraeva nickel, ferro e manganese.

 

Il villaggio minerario Cocco era abitato dalle 200 alle 300 persone ed era composto da un edificio centrale in muratura, ancora presente, e da decine di baracche in legno che sono state smantellate insieme a tutti gli impianti dopo la chiusura della miniera nel 1946.

Questa miniera nei secoli è passata di proprietà a diverse famiglie, anche perchè trovandosi sul confine ci furono guerre che bloccarono i lavori di estrazione per molto tempo e anche i frequenti cambi di gestione del territorio crearono ulteriori problemi.

 

La miniera del monte Cocco comunque era composta di numerose gallerie su più livelli che sono ormai franate nel tempo.

 

Il toponimo  “Canal del ferro” prende origine dal minerale che qui si scavava e dal traffico del ferro e di altri materiali fin dal XIII secolo. A causa della scarsità del materiale e della difficoltà di estrazione le fucine e i batti ferro vennero poi spostati nella “Val Canale”, più vicina alle miniere e dove il fiume Fella aveva un alveo più largo e creava meno problemi alle strutture.

 

Via via tutte le miniere vennero chiuse, rimase solo quella di Raibl, chiusa nel 1991 e che si può ancora visitare grazie alle visite guidate che ci sono ogni giorno in estate e tutti i weekend d’inverno. Qui potrete entrare nelle viscere della miniera grazie a un trenino elettrico mentre la guida vi racconterà storie e leggende della miniera. 

 

SI PROSEGUE FINO ALLA CIMA BELLA

 

Superiamo le mucche al pascolo e arriviamo sulla sommità dove un una bellissima distesa d’erba verde si apre davanti a noi.

I nostri cani vengono catturati dal verso delle marmotte, ce n’è a decine. Entrano e escono veloci dalle loro tane, sembra prendano in giro i nostri quadrupedi che continuano a correre a destra e a manca pensando veramente di riuscire a prenderne una, rimarranno ovviamente delusi.

 

Guardando dalla parte da cui siamo appena saliti possiamo vedere la cupola erbosa del monte Osternig sulla sinistra mentre davanti a noi il massiccio Jôf Fuart – Montasio.

Riprendiamo un attimo fiato visto che la salita, lo ammetto, è faticosissima.

Ma almeno il peggio è passato.

 

Risaliamo questa collina erbosa ed eccoci nell’insellatura tra il monte Cocco e la Cima Bella. 

Troviamo sulla destra una stradina per salire subito sulla Cima Bella ma noi preferiamo proseguire e raggiungere i cippi di confine e risalire la cima del monte lungo questi.

 

In questo modo ci godiamo la vista sulle cime del Pontebbano e alzandoci sul versante austriaco.

Davanti ai nostri oggi, un mare di cime.

Incantevole. 

 

CIMA DELLA CIMA BELLA 😀

 

Raggiungiamo la cima e devo ammettere oltre al panorama a 360 grandi intorno a noi, anche il sentiero per arrivare qui è stata emozione pura.

 

Immaginatevi il classico sentierino che si snoda nel verde tagliando in orizzontale il versante della montagna mentre dietro di voi cavalli e mucche in libertà pascolano alle loro spalle la linea dell’orizzonte segue alcune delle montagne più belle ed importanti delle nostre Alpi Giulie. 

Arrivati alla cima hanno tutti fame.

 

Ci sediamo intorno al cippo di confine e mangiamo i nostri panini “da kilo”.

Anche i cani sono stanchi e si fanno una mezzora di pisolino.

 

DOBBIAMO GIÀ PROSEGUIRE

 

Ammetto che fin qui la camminata è stata uno spettacolo e anche facile da seguire quindi consiglio a chi NON E’ ESPERTO DI CARTINE o è già un po’ stanco di tornare indietro per la strada da cui siete arrivati e chiudere il giro qui.

Se invece volete proseguire, gambe in spalla e si parte.

 

Scendete dalla cima Bella lasciandovi il cippo alle vostre spalle e il monte Sagran davanti a voi (che sembra molto vicino, lo so :D).

Scendendo dalla collina incontriamo i cavalli proprio davanti al sentiero che dobbiamo prendere noi, sembra che vogliano indicarci la via. Giorgino non ne è affatto felice. Odia questi animali giganteschi così taglia la curva e sfreccia via per primo seguendo il sentiero erboso.

 

Intuiamo che il sentiero va a sinistra finiamo in uno spiazzo e cerca che ti cerca troviamo un po’ a caso il sentiero che entra nel bosco sempre verso sinistra. 

Superato la parte dentro il bosco sbuchiamo finalmente sui larghi prati della Forcella di Fontana Fredda.

Che bellezza questa zona!

 

Prati, sentieri, vie sterrate perfette da fare sia a piedi che in mountain-bike. 

Noi prendiamo direttamente la stradina che risale lungo le pendici del monte Sagran. 

Sarà per la bella giornata ma non sento né caldo né troppa fatica.

 

Facciamo questa ultima salita tutti assieme ed ecco finalmente la croce, la madonnina e la cima del monte Sagran. 

Diciamo che lascio parlare le foto più sopra. 

 

Non ci sono parole per descrivere il panorama che ho avuto davanti agli occhi quel giorno.

 

DALLA CIMA DEL MONTE SAGRAN

 

Sotto di noi si vedeva distintamente tutta camminata appena fatta, le baite, i pascoli e i sentieri. 

Davanti a noi la cima del Cacciatore, lo Jôf Fuart, il Montasio, il Triglav e il Mangart, le cime del pontebbano e le cime austriache.

 

Veramente una bella carrellata di vette tutte da individuare.

 

 SI SCENDE AL RIFUGIO NORDIO

 

Rilassati e contenti dopo aver fatto 1000 foto e dato fondo agli ultimi panini decidiamo di ripartire.

Vogliamo tutti farci una birra al Nordio.

L’ultima volta che era stata al rifugio Nordio stavano ancora finendo di costruirlo quindi anche io non vedo l’ora di vederlo funzionante.

 

MOLTA ATTENZIONE A SEGUIRE LA GIUSTA DIREZIONE DA QUI IN POI

 

Ovvero non fate come noi che abbiamo sbagliato strada per la fretta di scendere veloci!

Scendendo dalla cima del monte Sagran il sentiero è intuibile. Si segue prima la cresta sorpassando un tratto di rocce dove è meglio fare attenzione e poi si prosegue in discesa lungo il crinale del monte seguendo i cippi di confine andando fino alla Sella di Lom.

 

SEGUITE I CIPPI DI CONFINE

 

Noi ad un certo punto non li trovavamo più, infatti ad un certo punto bisogna piegare verso sinistra e continuare a seguirli. 

 

Noi come 5 tonti siamo andati dritti e diamo scesi proprio di fronte al rifugio Nordio facendo carambole nel bosco. Non pericoloso pero’ qualche “culata” l’abbiamo presa tutti scivolando sopra le montagne di aghi di pino secchi.

 

Voi, se non perdete i cippi di confine, arriverete tranquillamente fino alla Sella di Lom dove una comoda stradina sterrava vi condurrà alla birra al rifugio Nordio.

Noi dopo 20 minuti di infausta discesa nel bosco siamo arrivati proprio dietro al rifugio, ci siamo accomodati nei tavoli esterni e in un minuto la radler era sul tavolo. 

Ma che bellezza!!!

 

IL RIFUGO NORDIO

 

Tutto intorno al rifugio le mucche gironzolano pacifiche e libere e infatti tantissime famiglie sono qui con i loro bambini per mangiare e guardare questi animali da vicino ( il rifugio Nordio si raggiunge con un oretta di camminata dal parcheggio dopo la locanda il Camoscio, poi la strada è chiusa quindi lo trovate per forza).

 

In una quarantina di minuti raggiungiamo l’auto, ci togliamo gli scarponi e ahhhh.... ci facciamo un bel bagnetto nel torrente Uqua che scorre proprio davanti a dove abbiamo lasciato l’auto.

 

CENA AL RIFUGIO GORTANI

 

Rigenerati dall’acqua ghiacciata decidiamo di andare a mangiare qualcosa al rifugio Gortani (che, sappiatelo, è uno dei miei rifugi  preferiti).

Qui in qualsiasi giorno arrivi e in qualsiasi condizione arrivi, i gestori ti accolgono sempre a braccia aperte con un sorriso sulla faccia e tanti consigli utili su qualsiasi camminata decidiate di fare.

 

Noi oggi prendiamo formaggio alla piastra (delizioso), gnocchi fatti in casa (morbidissimi), salsicce ed affettati misti (i cagnolini hanno apprezzato molto come potete immaginare), frico e qualche altra birretta. Il conto ragazzi ci ha lasciato a bocca aperta, abbiamo pagato pochissimo!!!

E mangiato veramente tantissimo!!

 

I taglieri di affettati erano ENORMI, e anche i secondi. Anzi vi do un consiglio. Ordinate solo una cosa perchè le porzioni sono XXL.

 

Se non dovevo lavorare il giorno dopo mi sarei anche fermata a dormire al Rifugio Gortani (accettano anche cani nelle stanze) che tra l’altro era la vecchia “scuola dell’Alpe” per i bambini che si spostavano nei mesi estivi, insieme ai genitori, a vivere in malga e non potevano proseguire la scuola.

 

Insomma una giornata lunga ma bellissima.

Amo profondamente tutta questa zona fino al Tarvisiano.

 

Non delude veramente mai, la pensate così anche voi?

 

 

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INFO DELLA CAMMINATA AD ANELLO CIMA BELLA, MONTE SAGRAN, RIFUGIO NORDIO

 

Partenza: Parcheggio davanti la Locanda al Camoscio (ora chiuso) sopra Ugovizza

Arrivo: Cima Bella, Monte Sagran, rifugio Nordio

Tempi: 5 ore

Sentiero:  per fare questa camminata consiglio di saper leggere le cartine in quanto non è una camminata segnalata con bandierine CAI.

Difficoltà: Media perchè è abbastanza lunga e piu’ che altro segnalata poco o nulla nel finale (meglio arrivare alle due cime e tornare indietro se non ve la sentite).

Adatta a chi: esperti ( non per la difficoltà ma semplicemente perchè non essendo segnalata non è adatta a tutti).

 


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