Il monte Cuarnan fa parte della catena delle Prealpi Giulie e raggiunge i 1372 metri. Si puo’ percorrere un bellissimo anello partendo da Montenars (sopra Artegna, Udine) e dalla cima del monte poter godere di una vista incredibile sull’intero Friuli.
^^^ Ecco il mio compagno di avventure di oggi. Giorgino! ^^^
^^^ Prima tappa d’obbligo è alla fontana dal pascut. A me han detto che porta bene bere da lì quindi mi fermo sempre! ^^^
^^^ Finita la strada inizia il sentiero nel bosco. Inizia finalmente a uscire un po’ di verde! ^^^
^^^ Eccolo l’aglio orsino lungo il sentiero del Cuarnan. Buonissimo da surgelare e usare in zuppe e pesti. ^^^
^^^ La prima parte del sentiero nel bosco ^^^
^^^ Dopo una mezzora siamo arrivati al Zuc de Cros ^^^
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^^^ Una bellissima vista ci accoglie dal Zuc de Cros. ^^^
^^^ Alla mia destra il fiume Tagliamento, il monte di Ragogna e la pianura friulana ^^^
^^^ Se avete bambini potete fare un’escursione fino a qui e fare un picnic seduti comodamente in questo bel tavol0 con vista ^^^
^^^ Il mio traguardo: la chiesetta del Redentore ^^^
^^^ Vari sentieri si intrecciano sul Cuarnan, noi oggi seguiamo il 715 e ritorneremo in questo punto dal 716 ^^^
^^^ Giorgino che vede se sono ancora viva o se mi muovo ^^^
^^^ Accaldato ma felice ^^^
^^^ Ecco un altro bello scorcio del sentiero e del panorama durante la salita ^^^
^^^ Trova la punta del ricovero Pischiutti. Vedi testo sotto per capire questa foto alla “holly e benji” ^^^
^^^ Il sentiero che ho appena fatto ^^^
^^^ Finalmente ci siamo! ^^^
^^^ Anche la chiesetta è vicina ^^^
^^^ Ecco l’unico essere umano che ho incontrato oggi che se ne va ^^^
^^^ C’è anche un bellissimo cartello di benvenuto all’arrivo ^^^
^^^ Momento di riflessione prima di arrivare al traguardo ^^^
^^^ Ecco la chiesetta del Redentore sul monte Cuarnan a 1372 m ^^^
^^^ Sono molto felice di me oggi ^^^
^^^ Vado a farmi benedire ^^^
^^^ In chiesa non mi hanno voluto, meglio che guardo il panorama ^^^
^^^ Che colori ragazzi! Qui sopra si snoda l’alta via CAI di Gemona ^^^
^^^ Ecco nel mezzo il Kanin, il Lasca Plagna, il Baba Grande e il Triglav ^^^
^^^ Ecco il reuccio ha scelto la sua nuova dimora ^^^
^^^ A Giorgino piace essere al centro dell’attenzione. Mi sembra chiaro. ^^^
^^^ Che vista pazzesca da quassù! ^^^
^^^ Finalmente se magna! ^^^
^^^ Adesso è il momento di scendere lungo questo sentiero tutto in cresta ^^^
^^^ Anche Giorgino ha apprezzato il Cai 714 ^^^
^^^ I bellissimi colori di oggi mi hanno lasciato senza fiato ^^^
^^^ La vista durante la discesa ^^^
^^^ Intrecci di curve per raggiungere i paesini sopra Montenars ^^^
^^^ Si rientra lungo il 716 ^^^
^^^ Eravamo lì ^^^
^^^ Fine della giornata. Stanchi ma felici! ^^^
Lunedì’ avevo organizzato una camminata con un’amica che, per impegni di lavoro, ha dovuto annullare.
Non mi sono fatta perdere d’animo e con il mio compagno di avventure Giorgino sono partita alla volta del Cuarnan da sola.
Anzi no, con Giorgino!
Il Cuarnan è una bella montagna in cui sono salita tante volte.
L’ultima è stata a Capodanno, di notte, con Simone e Giorgino. Dalla cima, a mezzanotte, con una zuppa calda in mano e un bicchiere di vino, ci siamo goduti la vista di migliaia di fuochi d’artificio nella pianura friulana. Non avrei mai immaginato così tanti fuochi d’artificio. Vederli dall’alto è stato strano e bello allo stesso tempo.
Sembravamo tante fontane di luce.
Salire di notte con le luci è stato divertente, non faceva neanche troppo freddo (ma quello era dovuto probabilmente hai prosecchi già bevuti in precedenza) e Giorgino ha apprezzato soprattutto perchè, da lassù, i botti non si sentivano e probabilmente per lui è stato il miglior capodanno di sempre.
LA CAMMINATA SUL CUARNAN
Alle 9.30 ero già arrivata in località Montenars, esattamente al parcheggio del borgo Jouf.
Visto che Simone non era con me ho deciso di portarmi dietro il cavalletto e finalmente inaugurare il mio zainetto fotografico dove sono riuscita sapientemente a incastrare sia l’attrezzatura per le foto che tutto il necessario per l’escursione. Zainetto promosso!
Iniziamo a risalire il CAI 715 partendo da un altezza di 598 metri.
Prima meta: tavolino con vista.. croce di legno!
No dai scherzo 😀
Dopo una mezz’oretta arriverete al Zuc de Cros dove, è vero che la prima cosa che vedrete sarà una croce di legno, ma davanti aspettatevi un panorama mozzafiato che spazia dal Tagliamento, al monte Cuar, al monte di Ragogna, la pianura friulana, il monte di Buja, il Faeit proprio davanti a voi, la Bernardia, il Matajur e nelle giornate più limpide anche il mare!
Quale miglior posto per fare la prima sosta e qualche foto.
Io e Giorgino ricarichiamo le batterie, beviamo un po d’acqua e ripartiamo sapendo che il bello deve ancora arrivare.
LA SALITA
Il bello deve ancora arrivare e sto parlando sia di gioie che di dolori.
La salita del Cuarnan è tutto tranne che poco faticosa (almeno per me), “tira su” senza mai mollare facendo a zig-zag lungo la parete del monte.
Il sentiero è sempre pulito, infatti è una camminata che abbiamo fatto in ogni stagione.
Camminare da soli è molto bello.
Puoi tenere il tuo ritmo e fermarti quando ne senti il bisogno. Il brutto è che non hai un “motivatore” che ti obbliga a stare dietro al suo passo.
Cerco di darmi una mossa anche perchè oggi fa veramente caldo. Anche Giorgino si gira ogni 2 secondi per vedere se mi muovo oppure no.
IL RICOVERO PISCHIUTTI
Se farete questa camminata dopo aver letto questo articolo fatemi sapere se è vero: la collina per raggiungere il ricovero Pischiutti non ricorda un po’ il campo di Holly e Benji?!
Dove vedi la fine ma non ci arrivi mai? Dove quando pensi che “finalmente sono arrivata” appare un altra collinetta da dover risalire identica a quella precedente?
Bene fatemelo sapere.
Insomma per me, arrivare al Ricovero, è stato (come sempre) una gran faticaccia. Vedevo il tetto del ricovero ma non ci arrivavo mai.
Con l’immagine del panino che mi aspetta stampata nella mente, proseguo per gli ultimi metri che mi separano dalla meta.
Ho deciso di arrivare alla chiesetta e pranzare là.
Raggiungo il bivacco, ci sono entrata 100 volte quindi oggi lo snobbo e vado diretta verso la chiesetta.
Per chi non ci fosse mai entrato invece vale la pena fare una sosta al suo interno. D’inverno c’è spesso vento in quota e pranzare all’interno del bivacco è sempre un piacere. A volte si trova il fuoco acceso e noi abbiamo spesso pranzato in compagnia di sconosciuti intorno al grande tavolo del bivacco.
SONO ARRIVATA ALLA CHIESETTA DEL REDENTORE!
Risalgo l’ultima collinetta e il sentiero mi accompagna fino alla chiesa del Redentore.
La chiesa è stata distrutta dal terremoto del ’76 e ricostruita nel mio anno di nascita, nel 1985.
L’impatto è notevole quando si vede la chiesetta per la prima volta. Oltre alla grandezza della struttura subito colpisce il panorama e le moltissime cime che si stagliano dietro la chiesa.
Alla mia sinistra svetta il Chiampon, montagna che non ho ancora avuto il piacere di salire e da cui parte l’alta via di Gemona. Subito dopo segue la catena montuosa della Gran Monte. Le sue pareti oggi riflettono bellissimi colori. Riesco anche ad individuare in lontananza il Kanin e il Triglav.
E’ proprio una giornata perfetta per ammirare la bellezza delle nostre montagne.
Io e Giorgino ci mangiamo (nel seguente ordine): un panazzo, i cracker, una barretta che faceva anche un po schifo e un cioccolatino (io).
Sazi e felici gironzoliamo un po’ sul cocuzzolo del monte godendoci questo bel panorama solo io e lui.
Dietro alla chiesetta vedo l’imbocco del sentiero 714.
Non l’ho mai fatto prima.
Prendo la cartina e vedo che giro fa. Bhe, non mi sembra molto diverso che rientrare dal 715.
E’ deciso.
Si scende dall’altra parte.
Metto tutto nello zaino e partiamo su questo bellissimo sentiero che si snoda tutto in cresta. Mentre scendo mi devo fermare più volte a guardare questo panorama incredibile che mi circonda. Un susseguirsi di monti e montagnette a perdita d’occhio. I colori sono magici, non mi sembrano quasi le stesse montagne di qualche mese fa.
SI RIENTRA
La camminata in cresta mi è piaciuta veramente tanto, quasi mi dispiace quando entro nel bosco seguendo il sentiero 716.
Vedo la chiesetta sopra di me finché non raggiungo il bivio che mi riporta al Zuc de Cros seguendo il CAI 715.
Ammetto che, dopo 4 ore di giro ero abbastanza cotta.
E Giorgino pure.
Ci siamo dovuti fermare a Tarcento a mangiare un gelato per riprenderci.
E’ stata una cosí bella giornata che credo che lo rifarò.
Strano da dirsi ma, non vedo l’ora sia lunedì!
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GRAZIE A TUTTI!!!
INFO:
Partenza: Borgo Jouf, Montenars
Arrivo: Ricovero Pischiutti, chiesa del Redentore e di nuovo Borgo Jouf, Montenars.
Sentiero: CAI 715 /CAI 714 / CAI 716 / CAI 715
Adatto a: adulti o ragazzi che sono già abituati a camminare.
Tempo: 3/4 ore
Consigli: Se fate l’anello consiglio di salire dal 715 e scendere col 714. Se avete bambini potete salire fino al Zuc de Cros in 1 ora e fermarvi lì a pranzare.