Una bellissima camminata che inizia in un bosco di faggi e finisce con una vista mozzafiato a 1712 m d’altitudine.
Ecco la camminata di media difficoltà per il bivacco Bianchi (sopra Moggio Udinese).
^^^ L’inizio della camminata ^^^
^^^ Il bellissimo bosco di faggi che si percorre all’inizio dell’escursione ^^^
^^^ La bellezza di questo roccione O-O ^^^
^^^ E’ il 6 gennaio e si sta tranquillamente senza giubbotto, assurdo! ^^^
^^^ Immersi nei boschi della Riserva Naturale della Val Alba ^^^
^^^ Dove si va? Al bivacco Bianchi! ^^^
^^^ Il rifugio Vualt visto dal sentiero 428, la via più veloce per arrivare al Bivacco Bianchi ^^^
Ti potrebbe anche interessare l’altra camminata che abbiamo fatto in VAL ALBA:
ESCURSIONE AL RICOVERO “CJASUT DAL SIOR”
^^^ Abbiamo trovato la neve ^^^
^^^ Un bellissimo scorcio del sentiero 428 ^^^
^^^ Finalmente stiamo per arrivare in cima ^^^
^^^ Giorgino mentre mangia la neve ^^^
^^^ Siamo in cima! ^^^
^^^ La vista del monte Coglians tra le nuvole ^^^
^^^ Coccole ad alta quota su una delle panchine poste di fronte al Bivacco Bianchi ^^^
^^^ Che vista ragazzi!^^^
^^^ Ecco la Grauzaria e il Sernio ^^^
^^^ Giorgino ruffiano ^^^
^^^ Il bellissimo e nuovissimo Bivacco Bianchi nel parco naturale della Val Alba ^^^
^^^ Simone sogna di svegliarsi qui una mattina – ma quando farà più caldo 😀 ^^^
^^^ All’interno del Bivacco Bianchi realizzato completamente in abete bianco ^^^
^^^ Giorgino che non mi sembra contento di fermarsi a dormire qui hahah ^^^
^^^ Pronti a ripartire ^^^
^^^ Si rientra indossando i ramponcini ^^^
^^^ Un bellissimo passaggio del sentiero ^^^
INTRO
Eccoci nuovamente nella bellissima Val Alba, Riserva Naturale racchiusa tra il torrente Alba e il rio Simon a contatto con le Alpi Carniche e Giulie.
Grazie alla posizione invidiabile, questo parco, è ricco di animali e specie vegetali particolari oltre ad avere una ricca varietà di ambienti naturali tutti da scoprire.
Nel Parco della Val Alba si possono fare camminate con tutta la famiglia, ad esempio al rifugio Vualt, o camminate più impegnative con viste pazzesche, come il trekking fino a “Cjasut dal sior” ( LINK AL POST QUI o puoi dare un occhiata al video della camminata QUI).
SI PARTE!
E’ domenica 6 Gennaio, ovvero ultimo giorno di vacanze.
Io e Simone, abbiamo deciso di passare questa settimana di vacanza in Friuli, visto che abbiamo prenotato le ferie per Aprile e quindi meglio non esagerare.
Dopo aver passato 3 giorni a sciare su a Passo Pramollo, oggi siamo venuti a “sgambare” nella Riserva Naturale della Val Alba con l’intento di raggiungere il nuovissimo Bivacco Bianchi.
Avevo seguito su Facebook i lavori di smontaggio del vecchio bivacco rosso in lamiera e del montaggio, di questo nuovissimo bivacco realizzato in maniera ecosostenibile con l’utilizzo di legno d’abete bianco proveniente direttamente dal parco e provvisto all’interno anche di luci al led.
Ero molto curiosa di vederlo con i miei occhi e questa domenica di sole era il giorno perfetto.
Mi ero infornata che in cima non ci fosse troppa neve ( il sentiero potrebbe diventare molto pericoloso in quel caso). Abbiamo messo i ramponcini nello zaino insieme ai panini e al the caldo e siamo partiti.
Direzione Moggio Udinese.
L’ultima volta in questo parco avevamo visto molti cerbiatti e avevamo raggiunto la cima del monte Vualt e il ricovero “Cjasut dal Sior”. Questa volta andremo sulla cima “di fronte”.
LA NOSTRA ESCURSIONE:
La camminata inizia entrando piano piano in un bosco di faggi e di abeti.
Il suolo sale e scende sotto una coperta di foglie spessa e noi ci sentiamo avvolti. Non vediamo la fine della collina, vediamo solo altre migliaia di foglie marroni che scendono all’infinito ovunque. La luce che filtra dai rami secchi e dai pochi pini rende tutto magico e i raggi di sole corrono su questo manto creando una magia da cui non si riesce a staccare gli occhi.
Camminiamo con i piedi totalmente sepolti dentro cumuli di foglie di faggio mentre il nostro cane Giorgino si diverte come un pazzo, a scavare e cercare, non si sa bene cosa.
Si inizia a salire, piano piano, ma senza sosta. Questa è una camminata facile, corta (per noi almeno) ma che non molla mai.
Infatti tratti in piano ce n’è veramente pochi e per tirar fiato mi sono dovuta fermare più volte.
Comunque non c’è troppo da dire che non dicano già le fotografie.
NON AVEVAMO CAPITO BENE
Superato il bosco, iniziamo il sentiero che sale costeggiando la montagna.
Io e Simone abbiamo iniziato a guardare in alto provando a indovinare dov’era situato il bivacco Bianchi. Vedendo in alto a destra una collina abbastanza libera da alberi, abbiamo immaginato che quella era la cima che dovevamo raggiungere.
Bene.
Vi dico solo che ci siamo sbagliati altre 3 volte. La cima era quella più in alto. Fine.
Questa camminata è di quelle che io chiamo alla “holly e benji” ovvero di quelle che ti sembra di vedere l’arrivo ma non è così. Infatti solitamente ci sono ancora una lunga serie di tornanti da fare prima della fine.
Tornando a noi e alla nostra escursione della domenica finalmente, siamo saliti di quota e dopo aver salutato i pini mughi che ci hanno accompagnato per parecchi tornanti, iniziamo a goderci il panorama sulla nostra sinistra e a chiamare le cime che ci circondano per nome.
Vediamo davanti a noi il Coglians tra le nuvole, il Sernio, la Grauzaria, l’Amariana e anche il monte Cuar. Molto più vicino c’è il monte Vualt dove abbiamo camminato questa estate e sotto di noi il rifugio Vualt che sbuffa fumo dal camino.
Negli ultimi tornanti troviamo un po di neve e ghiaccio, non problematica per salire ma per scendere ci fa subito pensare ai ramponcini che abbiamo nello zaino.
Superato l’ultimo tornante ecco il tetto di legno chiaro. Siamo arrivati.
Fuori dal bivacco, incontriamo una coppia avanti con l’età, molto simpatici e più in forma di noi, ci fanno l’interrogatorio. Alla fine esce che siamo vicini di “paese” e se vanno tutti contenti lasciandoci il bivacco solo per noi.
Il bivacco Bianchi è bellissimo.
Una finestrella triangolare al piano di sopra, ti fa venire voglia di poter svegliarti qui un giorno e goderti l’alba da quella finestra.
Davanti al bivacco ci sono due panche di legno e al centro un cerchio di sassi che permette di accendere un fuoco in totale sicurezza godendosi la vista che si staglia davanti. Che sogno ragazzi!
Apriamo la porta ed entriamo. Ci sono 2 letti a castello e un tavolo con la panca angolare tutto in abete bianco. Una scaletta a pioli porta di sopra dove troviamo altri 2 letti, la graziosa finestrella che da sulla valle e una porticina sull’altro lato del bivacco che permette di guardare la montagna.
Ci sediamo dentro, e tiriamo fuori i panini.
Citazione di Simone ” E’ il bivacco più bello in cui siamo stati ed abbiamo i panini più tristi che ci siamo mai fatti”.
Dopo una settimana di feste di natale e giornate a sciare, col frigo vuoto siamo stati costretti a farci i panini con quello che c’era ovvero formaggio e basta 😀 (non erano cosi male).
Pranzato in tranquillità facciamo due foto qua e là (oggi non ho voglia) e dopo aver indossato i ramponcini iniziamo la discesa.
E’ l’epifania, ci sono Pignarûl ovunque e noi come ogni buon friulano, arriviamo a casa, ci facciamo la doccia, mettiamo su il minestrone e ci piazziamo sul divano.
Bye bye feste, sono contenta che siate finite!
INFO:
Sentiero CAI: 428
Partenza: Parcheggio del Parco Naturale della Val Alba
Arrivo: Bivacco Bianchi e rientro sullo stesso sentiero
Tempo: 3.30 ore
Difficolta: media
Consigli: in inverno informarsi sulla presenza di neve in quanto il percorso potrebbe diventare pericoloso e dotarsi comunque di ramponcini.
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