Foto e info della camminata fino al rifugio Pellarini e ritorno lungo sella Prasnig.
Ecco il racconto della nostra escursione ad anello fatta in un pomeriggio d’estate salendo al rifugio Pellarini e scendendo verso Sella Priesnig, rientro al parchegggio e birra all’agriturismo Prati Oitzinger (consigliatissimo!).
^^^ La vista arrivando al rifugio Pellarini, bellissima! ^^^
^^^ Si parte con questa bellissima vista sul Montasio! ^^^
^^^ La pista forestale nonchè il sentiero degli alberi di Risonanza ^^^
^^^ Inizia il sentiero ^^^
^^^ Siamo arrivati in quota, vista bellissima sullo Jof Fuart ^^^
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“Wolayersee trek”
^^^ Io, Giorgino e lo Jof Fuart 😀 ^^^
^^^ L’arrivo al rifugio Pellarini dopo 2 ore di cammino ^^^
^^^ Il rifugio Pellarini ^^^
^^^ Si mangia!!! ^^^
^^^ Visto che il giro è piuttosto facile abbiamo deciso di allungarlo un po’. Deviazione per sella Prasnig ^^^
^^^ La vista verso il monte Nabois Grande ^^^
^^^ Alla mia sinistra il sentiero sotto le cime delle Rondini ^^^
^^^ La casa dei miei sogni immersa nella Val Saisera ^^^
^^^ Un bagnetto nel Torrente Saisera prima di rientrare a casa ^^^
INTRO
Spesso mi chiedono consiglio su giri facili da fare nelle nostre montagne. Non mi è mai facile rispondere.
Un giro facile per me potrebbe essere un giro lungo e faticoso per te quindi cerco sempre di capire quanto è abituata una persona allo sport e alle camminate in montagna.
Questo mio blog nasce dalla voglia di condividere con tutti voi le mie escursioni nella natura. Non vuole essere un manuale o un qualcosa da sostituire ad una cartina.
Con i miei post potrete capire quali panorami incontrerete in una camminata o in un determinato luogo.
Con questa premessa spero sia chiaro che mi rivolgo a persone che già sanno andare in montagna e che qui trovano spunti per nuove camminate o giri più easy da fare anche con la famiglia.
SALITA AL RIFUGIO DI PELLARINI DI POMERIGGIO
Ho lavorato fino alle 13.00.
Alle 14.00 io, Simone e Giorgino eravamo già in direzione Tarvisio con l’intenzione di non perdere un altra domenica.
Non sono molto fortunata col meteo. Ormai sono la comica tra i miei colleghi. Quando ho una domenica libera io, di solito, piove!
Ormai io e Simone non ci facciamo più scoraggiare neanche da quello, con qualsiasi tempo mettiamo gli scarponi in auto e partiamo.
Prendiamo l’autostrada per fare prima. Superiamo Valbruna, prendiamo per la Val Saisera e subito dopo l’agriturismo Prati Oitzinger troviamo altre macchine parcheggiate lungo il Torrente Saisera.
Superiamo il torrente attraversando un ponticello e iniziamo il sentiero 616 ovvero il sentiero degli Alberi di Risonanza.
COS’È IL SENTIERO DEGLI ALBERI DI RISONANZA
Nelle millenarie foreste del Tarvisiano si possono trovare degli alberi molto preziosi che forniscono il legno perfetto per costruire strumenti musicali come violini, viole, pianoforti e liuti.
Sono gli abeti rossi che potrai incontrare e toccare lungo il sentiero della risonanza che parte dal cuore di Valbruna e raggiunge le pareti del monte Nabois Piccolo.
Lungo l’escursione di 5,5 km grazie alle tabelle esplicative potrai conoscere la storia di questo legno e dei suoi utilizzi.
LA CAMMINATA
Partiamo dunque seguendo la pista forestale che si intreccia con il sentiero degli alberi di risonanza.
Camminiamo con calma in questo mare di abeti rossi in una pace irreale per questo periodo dell’anno.
Il panorama è bellissimo già a bassa quota, superato il torrente Saisera in lontananza si vede lo Jof di Montasio con i suoi picchi. Non potevo non fare una foto.
La salita inizia presto e tira abbastanza ma ormai siamo allenati e ci fermiamo giusto un due volte per bere e prendere fiato. Poi è pomeriggio, non ho ancora pranzato e dobbiamo darci una mossa. Oggi non si va con calma.
In un oretta e mezza prendiamo quota e usciamo dal bosco, finalmente si apre la vista stupenda a 360 gradi poco prima di raggiungere il rifugio. Davanti a noi distinguiamo lo Jof Fuart e il Nabois grande ma tutt’intorno un mare di vette si susseguono.
Arriviamo al rifugio a 1499 metri e siamo contenti che anche i cani sono benaccetti. Non è cosi’ dappertutto.
SI MANGIA!
Ordiamo pasta al ragù e frico e polenta per me. Il servizio è rilassato, molto meglio mangiare a quest’ora che durante le ore del pranzo dove spesso il locale è stracolmo.
Da qui partono parecchie vie alpinistiche, traversate e anelli più impegnativi e di conseguenza il Pellarini è un rifugio molto frequentato.
Dopo mangiato e bevuto una coca cola made in Italy che non mi è piaciuta per niente (sorry), ritorniamo sui nostri passi e decidiamo di allungare un po la camminata.
DEVIAZIONE VERSO SELLA PRASNIG
Il tempo non promette nulla di buono ma giriamo comunque verso sella Prasnig dove ci aspetta un altra salita ma poi nulla di cosi impegnativo.
Il sentiero è da sogno e la prima parte scorre sotto le pareti delle cime delle Rondini mentre il Nabois Grande ci osserva da dietro.
Mentre saliamo facciamo gli scherzi al nostro cane disorientandolo con l’eco. Non capisce chi lo chiama dalla montagna! Ahah!
Continuiamo la camminata lungo prati e sentieri non impegnativi fino a rientrare lungo il CAI 615.
Mentre scendiamo possiamo godere della vista di Cima del Cacciatore e Simone mi racconta di quando ci è salito da bambino e ne era terrorizzato ( la vista migliore l’abbiamo avuta salendo al Lussari lungo il sentiero del pellegrino INFO QUI).
DOVE ANDARE DOPO?
Non c’è camminata senza birretta finale e l’agriturismo Prati Oitzinger è perfetto (oltre che bellissimo e in una location da sogno) per fare una pausa prima di rientrare a casa.
Questo locale immerso nella Val Saisera è molto conosciuto per l’ottimo ristorante con piatti tipici e stagionali.
D’estate è un piacere sedersi fuori nelle panche posizionate letteralmente in mezzo al prato e godersi una birra fresca con una vista così incantevole. Anche noi abbiamo fatto così, prato, birra, Giorgino disteso all’ombra e relax.
Senza pensare che domani è già lunedì!
INFO:
Partenza: Da Valbruna superi l’agriturismo Prati Oitzinger e più avanti c’è un parcheggio dove troverai il cartello con l’inizio del sentiero CAI 616
Arrivo: rifugio Pellarini
Sentiero: CAI 616, 617, 615
Difficoltà: media
Tempo: 3,30 ore
Adatto ai cani: Si’
Adatto a famiglie: Per i bambini più piccoli con trasportino, per piccoli che già camminano in montagna fattibile.
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