Un bel trekking lungo adatto a chi cammina già da un po. Sentieri lungo pascoli, boschi e vista spettacolare sulla catena del Canin.
^^^ Si parte! ^^^
^^^ Compagni di avventura: il mio ragazzo Simone e Giorgino il nostro stupendo cagnone preso dal canile di Opicina ^^^
^^^ Seguiremo il sentiero CAI 625^^^
^^^ La disavventura inizia qui. Giorgino ha pensato bene appena partiti di rotolarsi nelle cacche delle mucche… non vi dico che giornata! ^^^
^^^ Io disperata dopo aver visto Giorgino ^^^
^^^ Giorgino lercio e contento ^^^
^^^ Stiamo andando lassù ^^^
^^^ Io 😀 ^^^
^^^ Si inizia a salire ed ecco la vista ^^^
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^^^ Stupendo ♡ ^^^
^^^ Ecco i bellissimi “non ti scordar di me” di cui il sentiero è pieno ^^^
^^^ Il sentiero 😀 ^^^
^^^ Io arrivata al passo degli scalini e dietro di me il gruppo dello Jof Fuart ^^^
^^^ Il sentiero da cui siamo arrivati ^^^
^^^ Partiti da 1142 metri abbiamo raggiunto il passo degli scalini a 2060 metri d’altitudine. Dietro il sasso Simone esulta 😀 ^^^
^^^ Laggiù si può intravedere Malga Grantagar sul sentiero CAI 628 altra via per raggiungere il Rifugio Corsi più velocemente ^^^
^^^ Simone e Giorgino ^^^
^^^ Io in ammirazione delle pareti lungo il gruppo dello Jof Fuart ^^^
^^^ La nostra salvezza. Abbiamo trovato una cascatella che ha formato una pozza d’acqua tra le rocce. Finalmente possiamo lavare Giorgino dalla cacca di mucca -_-“” ^^^
^^^ Giorgino lavato e io completamente zuppa (infatti mi sono cambiata la maglia) ci prendiamo una pausa ^^^
^^^ Ecco il rifugio Corsi! ^^^
^^^ Il rifugio Corsi davanti ^^^
^^^ La mini baita per dormire. Si può scorgere il letto ♡ ^^^
^^^ Fa freschetto quassù meglio vestirsi un po ^^^
^^^ Bye bye Rifugio Corsi, sei uno spettacolo! ^^^
^^^ Si ritorna indietro lungo lo stesso sentiero ^^^
^^^ La strada è ancora lunga ^^^
^^^ Finalmente uno stambecco si è fatto fotografare! ^^^
^^^Sempre più vicino. Che spettacolo di animale! ^^^
^^^ Abbiamo legato Giorgino perchè intorno al rifugio Corsi è pieno di stambecchi. Onde evitare problemi lo teniamo al guinzaglio. ^^^
^^^ Si pranza! Ecco un panino al pane ai ceci fatto da noi con mortadella vegana formaggio e cetriolini sottaceto. ^^^
^^^ Questa foto tutta sgranata è stata scelta per finire sulla rivista “turisti per caso” 😀 non potete immaginare la nostra gioia!!! ^^^
LA NOSTRA ESCURSIONE
Una bella domenica di inizio estate io e Simone abbiamo deciso di percorrere il CAI 625 per arrivare al rifugio Corsi.
Ci sono molti sentieri per raggiungere questo rifugio ma a detta di tutti questo è il più bello e panoramico. Unica pecca è molto lungo e non adatto a chi non è abituato a camminare.
Lasciamo la macchina vicino alla caserma di Sella Nevea e passiamo 20 minuti a cercare l’imbocco del sentiero.
Ditemi che è capitato anche a voi!
Prendiamo per sbaglio il sentiero che si collega al 623 e torniamo indietro allora prendiamo un strada sterrata bianca che speriamo di porti all’inizio della nostra camminata ma, NO abbiamo sbagliato ancora.
Simone inizia ad agitarsi. Quando una cosa non gli riesce subito di solito si innervosisce. Io sono più tenace e più che altro se c’è qualche problema sono più positiva e sicura che tutto si risolve.
Ovviamente nei paraggi non c’è un cane. Ah no scusate, c’è il nostro cane ma non è molto d’aiuto.
Studiamo meglio la cartina e decidiamo di risalire il sentiero a lato della vecchia pista da sci che è davanti al parcheggio.
ABBIAMO TROVATO I SEGNALINI CAI FINALMENTE. E con solo un ora di ritardo partiamo!
A Simone torna il buonumore mentre io arranco in salita (come sempre 😀 ).
INIZIA LA DISAVVENTURA
Saliamo e avvistiamo un gruppo di mucche al pascolo. Non facciamo in tempo a vedere dov’è Giorgino che si è già lanciato a rotolarsi nella cacca di mucca. L’addestratrice ha detto che è normale, cercano di prendere l’odore del posto in cui si trovano. Bene. Ma proprio quell’odore?!
Non vi dico in che stati era. Non potevamo neanche averlo vicino che se ci sfiorava ci sporcava. Non vi dico neanche le madonne che ho tirato.
P.s. Da quel momento non vado mai in montagna senza salviette umidificate e gel per le mani.
Cosa vi posso raccontare della salita.
Lunga, bella e faticosa. Spesso all’ombra quindi perfetta ma molto lunga.
Finalmente siamo arrivati in quota e il gruppo del Canin si fa vedere in tutto il suo splendore. Riconosciamo cime e proviamo a cercare il rifugio Gilberti dall’altro lato di Sella. Non ci vedo cosi bene.
Camminiamo lungo il sentiero che si snoda sotto le pareti del gruppo dello Jof Fuart. Sono enormi, altissime, incredibili da vedere e toccare e finalmente una gioia.
Una cascatella che scende da molto in alto ha formato delle pozze d’acqua tra le rocce. Possiamo lavare Giorgino.
Con l’acqua della cascatella che ci cade sulla schiena, io e Simo laviamo Giorgi meglio che possiamo e finalmente ritorna del suo colore ed è possibile averlo di fianco.
Noi siamo zuppi dalla testa ai piedi. Ci cambiamo la maglietta e ripartiamo. Fortunatamente fa caldissimo e i pantaloni si asciugano man mano che cammino.
Arriviamo al rifugio Corsi da dietro. Lo vediamo in fondo al prato mentre decine di Stambecchi saltellano di qua e di la. Decidiamo di legare Giorgino onde evitare problemi e raggiungiamo il rifugio.
Il gestore è un tipo un po particolare (ora è cambiata gestione), ci racconta che la sera prima stava facendo il bagno nella vasca da bagno che ha in mezzo al prato fuori dal rifugio e ad un certo punto è stato circondato da stambecchi che lo osservavano. Che figata magari fosse capitato a me! Anzi, solo il fatto di poter svegliarsi o fare il bagno a quota 1874 metri trovo sia una cosa fantastica.
Beviamo solo una birretta veloce perchè lo ammetto il rifugio in quel momento non era tenuto molto bene. Così finito da bere siamo tornati sui nostri passi, abbiamo superato di nuovo le decine di stambecchi che correvano dappertutto (alcuni molto vicini a noi) e appena abbiamo trovato un sasso piatto comodo per tutti e 3 ci siamo fermati a mangiare il panino.
Stavolta Simone ha dato il meglio di se. Pane ai ceci fatto da lui (abbiamo la macchina del pane ) e dentro mortadella veg ( non ridete :D), formaggio e cetriolini sott’aceto ( ne vado matta).
Finito di magiare siamo scesi per lo stesso sentiero che alla fine sembrava infinito. Le ginocchia a furia di scendere iniziavano a chiedere pietà ma anche questa l’abbiamo fatta.
E’ un’escursione bellissima con panorami diversi e incantevoli. E anche se la nostra è iniziata con una disavventura, alla fine è stata una giornata grandiosa!
LA SORPRESA
Un mesetto dopo aver caricato la foto di questa camminata sul mio canale Instagram (magari seguitemi @the italian smoothie) abbiamo avuto il piacere di essere scelti per essere pubblicati sulla rivista cartacea “Turisti per caso” nella parte dedicata ai lettori che hanno usato l’hashtag #turistipercaso. Che bello!!
Nella foto eravamo tutti e 3, infatti c’era anche Giorgino nel mezzo. Non era una gran bella foto ma rendeva l’idea del posto 😀
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